Renzi e la caccia ai topi. Dopo aver speso 10mila euro in deratizzazione per via della Mercede, il governo ne spenderà altri 4mila per ubriacare i piccoli roditori prima di mandarli in coma etilico con Ekomille, una nuova trapola da piazzare in cortile
La caccia al topo è il safari preferito da Matteo Renzi. Per la quarta volta dal novembre scorso la presidenza del Consiglio dei ministri ha avviato la disinfestazione dai fastidiosi roditori a palazzo Chigi e nelle sue dependance. Già quasi diecimila euro sono stati impiegati allo scopo fra il 28 e il 30 novembre 2014 per cacciare i topi dalla sede di via della Mercede 96, che ospita la prestigiosa Biblioteca chigiana. Cinquemila euro per cacciarli dal sottotetto del palazzo, e altri mille per la «derattizzazione dei cunicoli nei locali interrati e nei locali tecnici siti al piano terra e nel cortile». Ancora 2.504 euro per allargare la disinfestazione agli acari che pare infestassero i tomi della Chigiana.
Ieri ancora una volta la presidenza del Consiglio ha chiamato la Romeo Gestioni affidandole una nuova guerra ai topi. L’assegno questa volta è di 3.806,40 euro, e si cambia strategia: «Derattizzazione da eseguirsi nel cortile mediante fornitura in comodato d’uso di n.2 apparecchiature Ekomille e del servizio di monitoraggio e manutenzione mensile per un anno» sempre in via della Mercede 96. Chissà se è stato lo stesso Renzi a suggerire le armi, perché le Ekomille in fondo utilizzano lo stesso metodo che il premier adotta in politica: si stordiscono i malcapitati (in un caso gli elettori, in questo caso i topi) di promesse, in genere false, li si ubriaca di aspettative, e una volta storditi, zac! Li hai presi e fatti prigionieri. Gli elettori una volta passata l’ubriacatura potranno prendersi la loro libertà. I topi no, ed è la sola differenza di metodo. I due apparecchi Ekomille che verranno messi nel cortile del palazzo di via della Mercede infatti contengono false promesse di cibo, che attraggono irresistibilmente i roditori.
Secondo i produttori è una macchina «ecologica, sicura e igienica», addirittura frutto di «anni di studi e ricerche, con dieci anni di esperienza certificata». Il topo «attirato da adescanti naturali, viene catturato istantaneamente appena cerca di mangiare. Sensibilissimi congegni elettromeccanici consentono catture immediate, multiple e continue». E così i roditori finiscono nel bidone-trappola. È a quel punto che scatta la seconda fase del piano. In un forum on line con i potenziali clienti la racconta un tecnico rappresentante della Ekomille: «I roditori muoiono per coma etilico a seguito della loro caduta nella soluzione Ekofix, liquido conservante di natura alcolica, contenuto nella sezione inferiore dell’apparecchiatura». Capito? Appena mangiato il falso cibo (che non è veleno), i topi cadono in una sorta di superalcolico. Si ubriacano e finiscono quasi subito in coma etilico, morendo rapidissimamente. Storcono il naso gli animalisti? Beh, non è che il veleno per topi che di solito si usa sia un toccasana per loro. Il rappresentante Ekomille ha comunque una risposta anche per loro: «L’ Istituto Mario Negri Sud ha effettuato delle prove sulla morte dei roditori in Ekomille, attestando che la modalità riscontrata, comparata con le altre metodiche abbattenti esistenti sul mercato, si rivela come la meno cruenta». Proprio modello Renzi: ti ubriaca di promesse, e stordito come sei gli dai il voto. Scopri dopo che è una fregatura, ma non così violenta: sempre più incruenta di quella che ti hanno tirato Mario Monti ed Elsa Fornero.
Hai anche tu un problema con i topi? Maremma offre un servizio di derattizzazione. clicca qui per maggiori informazioni.
Libero, martedì 10 marzo 2015
[via: cinquantamila.corriere.it]
Pubblicato il: 21/10/2016
Condividi su:
Sviluppato da InfoMyWeb - Credits
Presenti su Tuscia In Vetrina